La maggior parte delle arachidi consumate in Italia sono importate da stati extra-europei, principalmente da Israele, Egitto e Stati Uniti d’America. Ma non è sempre stato così.
La coltivazione dell’arachide venne introdotta nel nostro paese a partire dal 1772 e ha avuto il suo massimo sviluppo nel dopoguerra, periodo in cui ben 5600 ettari di terreno erano destinati alla produzione di noccioline americane. Tale produzione cessò negli anni Settanta, “soprattutto per problemi di meccanizzazione”.
La Società italiana sementi e la ripresa della produzione di arachidi italiane
La Sis (Società italiana sementi) “è l’unica azienda del settore sementifero a capitale 100% italiano”; la sua sede è a San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna.
Questa azienda ha infatti messo in atto una proficua collaborazione con la holding agroindustriale Bf, Coldiretti e la società ligure Noberasco, “leader in Italia nel settore della frutta fresca e disidratata”. Tale collaborazione ha permesso il costituirsi di una filiera del tutto italiana, che ha permesso di collocare sugli scaffali dei supermercati confezioni di arachidi 100% italiane.
Le caratteristiche dell’arachide italiana
Le arachidi italiane prodotte in Emilia Romagna sono di piccole dimensioni e hanno un colorito scuro; necessitano “di terreni torbosi, di temperature elevate e di molte ore di luce”. Hanno inoltre un contenuto molto alto di proteine: sono perciò particolarmente adatte alla dieta degli sportivi.
Si adattano molto bene al nostro clima mediterraneo e per ora sono coltivate soprattutto in provincia di Ferrara. Il progetto di Sis, Bf e Noberasco ha come obiettivo il rafforzamento del comparto agricolo nazionale, e ha l’ambizioso (ma non irrealizzabile) progetto di destinare alla produzione di arachidi fino a trentamila ettari di terreno.
Perché si tratta di un prodotto interamente made in Italy, di alta qualità, controllato in tutte le sue fasi: coltivazione, essicazione, commercializzazione. La sicurezza che il consumatore italiano, sempre più consapevole, cerca sugli scaffali dei supermarket.