L’avocado si presenta come un frutto di grosse dimensioni (è grande all’incirca quanto una melanzana), di forma ovale; la buccia è liscia, verde e lucida. Frutto esotico proveniente dall’America latina, è l’ingrediente principale del guacamole, una salsa piccante che risale agli Aztechi. Questo popolo infatti lo consumava “fresco, aggiunto a delle zuppe o come una salsa”.
Il suo nome deriva dalla parola azteca ahuacatl, che significa testicolo.
Introdotto in Europa dopo la scoperta dell’America, era già molto apprezzato fin dal XVI secolo per il suo sapore delicato e per la consistenza burrosa; era inoltre utilizzato in medicina per la salute della pelle e del cuoio capelluto.
Le proprietà dell’avocado
L’avocado è un frutto abbastanza calorico (240 kcal per 100 grammi), ma contiene sostanze fondamentali per l’organismo umano. E’ una ottima fonte di potassio e di fibre; contiene poi acido folico, per cui è un alimento consigliato durante la gravidanza e nella dieta dei bambini. Le fibre in esso presenti giovano inoltre alla digestione dei cibi.
Questo frutto sudamericano è noto per il suo non indifferente contenuto di grassi, ma non bisogna dimenticare che si tratta di grassi monoinsaturi: quelli cioè che prevengono e contrastano il diabete e il colesterolo.
Come utilizzarlo in cucina
Come è già stato anticipato, l’avocado ha un sapore delicato, quasi neutro. Si consuma preferibilmente crudo, in quanto cotto assume un sapore amaro. Inoltre la cottura lo priverebbe dei preziosi acidi grassi che lo contraddistinguono. Prima di mangiarlo, è necessario privarlo della buccia, che si presenta sottile, con un pelapatate.
Si mangia quindi prevalentemente in insalata, condito con sale e limone; oppure insieme ai pomodori e al peperoncino, come nella salsa guacamole. Grazie alla sua delicatezza si possono sperimentare accostamenti inediti a pesce e dolci. E’ molto gradevole accompagnato da spezie come “chiodi di garofano, noce moscata o cumino”.