Appartenente alla famiglia delle malvacee, il carcadè è una pianta caratteristica dell’Africa tropicale; si coltiva tuttavia anche in India e in America, e ha bisogno per crescere bene di una costante esposizione alla luce del sole.
L’Hibiscus sabdariffa (questo è infatti il suo nome scientifico) è un elemento fondamentale della medicina tradizionale africana e gli stregoni hanno mantenuto per secoli l’usanza di decorare le loro dimore con questa pianta, denominata bissap. In effetti da questa erba annua si ottiene un eccellente infuso, più precisamente dai calici dei fiori; l’infuso presenta un colore rosso molto intenso e ha un gradevole sapore acidulo.
Le virtù del carcadè
Il carcadè è ricco di “antociani, flavonoidi e tannini”, sostanze antiossidanti che gli conferiscono il colore rosso acceso che lo caratterizza; presenti anche nei mirtilli e nei frutti rossi in genere, questi antiossidanti favoriscono la corretta circolazione sanguigna, risultando molto utili in caso di “fragilità capillare e ritenzione idrica”.
Poiché è una ottima fonte di vitamina C, esso contribuisce inoltre a mantenere basso il colesterolo. Ben note sono le sue proprietà diuretiche e antisettiche, che rendono questa bevanda rinfrescante un ottimo coadiuvante naturale nella cura della cistite. Infine questa preziosa pianta riduce la pressione arteriosa.
Un toccasana per i capelli
Questa pianta è molto utile per migliorare la bellezza e la salute dei capelli. Infatti il suo infuso, concentrato, svolge diverse funzioni.
In primo luogo, spennellato sui capelli, agisce come un riflessante naturale, accentuando i rilessi rossi e castani.
Inoltre l’infuso concentrato, insieme a due cucchiai di aceto di mele, si può usare per risciacquare la testa dopo lo shampoo: in questo modo si attenuerà l’eccesso di sebo caratteristico dei capelli grassi.
Se al contrario si hanno i capelli secchi, si può creare un impacco a base di infuso di carcadè, olio di semi e yogurt: applicato sui capelli e tenuto in posa, donerà ai capelli indeboliti lucentezza e vigore.