Il cavolo cappuccio rosso appartiene alla famiglia delle brassicacee ed è coltivato principalmente nella parte settentrionale dell’Europa e in Cina. E’ particolarmente resistente al freddo, perciò è un ortaggio tipicamente invernale.
Poco calorico (sviluppa solamente 31 calorie ogni 100 grammi), è molto versatile in cucina. Tra le sue preparazioni più gustose, il cavolo rosso stufato e in agrodolce, può essere caramellato oppure si può gustare in un coloratissimo risotto. Una piccola curiosità: da questo ortaggio si ricava un valido indicatore di acidità, con cui realizzare divertenti esperimenti con i bambini.
Le proprietà del cavolo cappuccio rosso
Le foglie del cavolo cappuccio rosso sono di un inconfondibile colore viola tendente al blu. Ciò è dovuto alla presenza delle antocianine, preziosi flavonoidi presenti anche nei frutti di bosco e nell’uva. Questi flavonoidi hanno una non comune azione antiossidante e contribuiscono a ridurre “il rischio di morte per malattie cardiovascolari”. Inoltre combattono le infiammazioni, contrastano l’invecchiamento cellulare e prevengono l’insorgenza dei tumori.
Particolarmente ricco di potassio, il cavolo rosso è una ottima fonte di calcio e vitamina C; la vitamina C svolge un importante ruolo nel mantenimento dell’efficienza del sistema immunitario e, come le antocianine, svolge una funzione antiossidante. Contiene anche una buona quantità di ferro, il che lo rende l’alimento ideale per vegani e vegetariani.
Un po’ di storia…
I cavoli erano ben noti nel mondo greco-romano. Esiste anche una leggenda che parla della nascita di questi ortaggi: Licurgo, re della Tracia, danneggiò i vigneti del dio Bacco che lo punì legandolo a una vite; il re piangeva e le lacrime cadute nel terreno divennero cavoli.
Catone il Censore considerava il cavolo una sorta di panacea universale, in grado di sconfiggere tutte le malattie e di ridare il buonumore ( e in effetti i flavonoidi giovano all’umore).
I cavoli, e specialmente il cavolo cappuccio rosso, sono dunque un vero toccasana. Non facciamoli mancare sulla nostra tavola invernale!