Le Olimpiadi si disputano dal 1896; da questa data infatti il rito sportivo si replica ogni quattro anni, e l’Italia ci ha sempre partecipato fin dalla prima edizione. Solamente durante le due guerre mondiali non furono effettuati i giochi olimpici.
La nostra nazione ha dato i natali a numerosi atleti di fama mondiale, alcuni dei quali hanno vinto un alto numero di medaglie. Tra questi lo schermidore Edoardo Mangiarotti, che ha collezionato ben 13 medaglie, e la sciatrice Stefania Belmondo, con tre in meno nel curriculum.
Però vorrei qui ricordare un atleta dell’inizio del Novecento, Enrico Porro. Un altro mondo, un’altra epoca; ma la società già riconosceva allo sport la sua importanza. Ed è nel 1908, alle Olimpiadi di Londra, che questo atleta italiano conquista l’oro nella lotta greco-romana, categoria pesi leggeri.
Le origini di Enrico Porro
Enrico Porro era nato a Milano, ma i suoi genitori erano originari di Cuvio (Co). I genitori gestivano a Milano un ristorante. Ebbe un’adolescenza inquieta e “manesca”. Dopo un periodo piuttosto burrascoso Enrico si iscrisse in palestra, dove scoprì il suo talento nella lotta greco-romana. Era infatti alto solo 1,63 metri, ma compensava la bassa statura con una eccezionale possenza fisica.
La carriera sportiva
In breve tempo Enrico Porro si fece strada nel mondo della lotta greco-romana. Nel 1905 all’età di vent’anni “partecipò al campionato italiano nella categoria di pesi leggeri”, vincendolo. Anche l’anno successivo vinse il campionato italiano nella sua specialità.
Col consenso della Marina, nel 1908 ebbe finalmente l’occasione di partecipare alle Olimpiadi di Londra, nelle quali la presenza della nazione italiana veniva per la prima volta riconosciuta ufficialmente. Vinse la medaglia d’oro dopo aver sconfitto prima l’ungherese Jozsef Téger, poi gli svedesi Gustav Malstrom e Axel Persson. La finale la disputò contro il russo Nikolay Orlov, da lui sconfitto nonostante Orlov fosse ben sette chili più pesante.