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Prostata: la paura nell’uomo, la cura e la prevenzione

  • 6tony86 

Come affrontare senza paura il problema prostata e altre patologie


L’appuntamento con I’andrologo, anche in assenza di sintomi specifici, è uno di quelli che gli uomini dovrebbero sempre mettere in agenda.

Visite mediche in particolari fasce di età (tre-quattro nell’arco di una vita se non si hanno problemi), che potrebbero salvare la salute sessuale e anche la vita.

Pochi incontri rispetto a quelli consigliati alle donne con il ginecologo, ma comunque fondamentali per prevenire alcune patologie a carico dell’apparato riproduttivo e genitale.

Occasioni importanti per individuare precocemente, ad esempio, già nei ragazzi, forme di testicoli ritenuti (criptorchidismo) o varicocele, tutte patologie che possono ridurre la fertilità, cioè la capacità di fare figli.


Vademecum della salute


Gli uomini un pò per orgoglio, un po’ per ignoranza e molta vergogna (ma anche fatalismo) difficilmente alzano il telefono per prendere un appuntamento con Io specialista e i ragazzi, fin dall’adolescenza, possono soffrire di patologia abbastanza frequenti e non legate alla fertilità, come per esempio la Fimosi (restringimento del prepuzio causato da un eccesso di pelle).

Molto spesso ne soffrono, però o non lo sanno o non vanno da nessun medico, perché si vergognano.

Possono arrivare fino a vent’anni senza affrontarla anche perché i genitori ancora si imbarazzano nell’affrontare certi argomenti con I figli.


Quando bisognerebbe iniziare?


Sarebbe consigliabile un controllo di routine tra i 12-13 anni, quando inizia la pubertà, visto che, tra l’altro, non ci sono più né il servizio militare obbligatorio né la visita scolastica.


Dopo questa prima volta si può tornare alla fine della fase post-puberale, verso i 17-18 anni.


Per un uomo i controlli si riaffacciano dopo gli anta e tra le patologie ricorrenti dopo una certa eta c’è quella legata alla prostata, cioè le ghiandola che fa parte dell’apparato genitale maschile la cui funzione principale e quella di produrre ed emettere il liquido seminale.

Anche in questo caso bisogna parlare di medicina preventiva e di diagnosi precoce.

La prostata andrebbe indagata dopo i 50 anni attraverso un dosaggio del Psa (l’antigene prostatico specifico), più una visita uroandrologica e l’uroflussometrica (per valutare le velocità del flusso e del volume dell’urina durante la minzione).

Il PSA è importante per la diagnosi precoce del tumore della prostata, ma questa è soggetta anche ad altre malattie, come l’ipertrofia prostatica benigna (più frequente del tumore della prostata ed e quella che genera la sintomatologia).


Prostata. Il controllo del Psa



Tramite un esame del sangue, permette di valutare questa proteina specifica dalla ghiandola della prostata che però non viene prodotta solo dal tessuto prostatico neoplastico ma può aumentare anche in caso di ipertrofia benigna o di flogosi.

Ecco perché il problema interpretativo, qualche volta, può essere complesso.

Il tumore alla prostata, anche se è vero che il più diffuso, non è la prima causa di morte e per questo è molto importante controllare il Psa già dai 50 anni, per individuare quelle forme che iniziano a vedersi in età più giovanile.


Dopo i 70-75 anni la virulenza è già diversa.


 

Quali sono le cure possibili?


In caso di tumore alla prostata, se viene trovato nelle fasi iniziali occorre puntare alla guarigione completa.

Un obiettivo che si tenta di raggiungere con un intervento chirurgico (togliendo radicalmente la prostata) o la
radioterapia, a seconda dei casi e dell’entità della patologia.

Altro equivoco che si fa spesso è che queste patologie prostatiche vengono un po’ associate a problemi di ordine sessuale.


Il maschio teme che poi la sessualità ne possa essere inficiata per sempre, ma non è vero.


A questo punto, occorre infatti ancora sottolineare che possono esserci varie patologia, quella benigna e quella maligna.

Per quella benigna, oltre la terapia farmacologica c’e la terapia chirurgica che oggi si esegue prevalentemente, in endoscopia.

L’ipertrofia prostatica benigna si asporta attraverso l’uretra con la tecnica denominata Turp (dall’espressione
inglese TransUrethral Resechon of the Prostate) che non crea conseguenze a carico della sessualità. cosa che invece può a volte dare la prostectomia radicale, poiché richiede un intervento più allargalo


La robotica



Per ovviare a questo, ora si tende ad eseguire la prostatectomia radicale laparoscopica robot-assistita, una tecnica mininvasiva che consente di operare con l’ausilio di un robot utile per evitare, in una
percentuale maggiore, l’impotenza.

Inconveniente che può accadere nella prostatectomia radicale e che con la robotica si riesce a contenere
maggiormente.

In ogni caso, anche se dovessero verificarsi danni alla potenza sessuale, si può rimediare sia con i farmaci che con uno specifico intervento chirurgico.

In merito alle infiammazioni, quelle a carico della prostata sono molto frequenti essendo una ghiandola che
produce I liquido seminale, molto spesso possono determinarsi delle situazioni di accumulo nella stessa ghiandola che possono dare alcuni problemi.


Un’attività sessuale costante è utile alla salute della prostata 


Un’astinenza da questo punto di vista porta ad una congestione della ghiandola, quindi, è meglio che “scarichi” svolgendo la sua funzione

La salute riproduttiva rappresenta per l’uomo un bene molto prezioso, prevenire ed affrontare eventuali problemi con l’andrologo può sicuramente migliorare la qualità della vita nell’età fertile.

Disturbi come l’eiaculazione precoce, la disfunzione dell’erezione e infertilita possono essere curati e la prostata salvata.


Le informazioni presenti in questa pagina non sostituiscono il parere del medico


VEDI ANCHE: Tumori: come erano visti scientificamente nel 1900

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