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Il falso mondo di LinkedIn Italia

Se pensi che Instagram sia il maggior covo della falsità tanto quanto Facebook il più grande covo delle fake news… beh ti sbagli. No, non sul fatto che Facebook sia il regno delle fake news, ma sul fatto che Instagram detiene il primato. Esiste un social dove essere falsi è più importante, fondamentale e remunerativo di Instagram e non devi essere un influencer per ottenere gli enormi vantaggi che comporta questa scelta.

Sto parlando di LinkedIn, la versione in giacca e cravatta di qualsiasi profilo troviamo sugli altri social.

Su Facebook condividi fake news e commenti stupidi, cerchi uno sfogo. Su Instagram usi le migliori tecnologie del mondo per postare foto in cui sembri bello (senza neanche riuscirci tra l’altro), cerchi la f*ga. Su LinkedIn cerchi soldi, magari sotto forma di lavoro se ne sai fare uno, sennò semplicemente mostrandoti al mondo in giacca e cravatta, con una foto profilo fatta in uno studio fotografico possibilmente con sfondo neutro e un sorriso palesemente falso (se non sbaglio è proprio un requisito obbligatorio, devo approfondire però non sono sicuro).

Se le 50enni che pubblicano storie e foto hot su Instagram ti sembravano il culmine della falsità umana, ti assicuro che in Italia il picco massimo di falsità lo troviamo proprio su LinkedIn. Fidati.

Facebook e Instagram, come da indicazioni dell’azienda madre, hanno il dovere di mantenere l’odio, la violenza e la sessualità al centro dei loro social: sono i contenuti che generano più “hype” e quindi più dati, unico vero interesse di Meta. Quindi il clima in questi social è questo. Ti verranno continuamente suggeriti video di gente che si picchia, si ammazza, ammazza qualcun altro, bestemmia, urla, si arrabbia, fa cose stupide, si spoglia, già spogliata, contenuti esplici di ogni genere insomma. Profili fake, senza foto, sgrammaticati, anziani che fanno i fighi, giovani che si vantano dei propri reati o di quanto sono stupidi. Questo è Meta.
Tutto ciò, incredibilmente, porta la gente ad essere sincera, almeno nei commenti e in tutto ciò che gira attorno al contenuto (fake) di per se.
Ogni singolo insulto su Fb o Ig è reale, sentito dalla gente. La stupidità è palese e subito percepita.

Su LinkedIn invece è impossibile insultare, fare affermazioni pesanti, criticare. Nessuno sta su LinkedIn per “fruire” contenuti, per giudicarli, per gli altri. Sei su LinkedIn come se fossi in esposizione su uno scaffale di professionisti/esperti di quel settore. Ti metti in posa, fai il tuo bel sorriso e ti fai vedere per come dovresti essere per guadagnare di più, per ottenere più clienti. Non per come sei o vorresti essere, come su qualsiasi altro social.

Possiamo dire, per rendere bene l’idea, che LinkedIn è il quartiere a luci rosse di Amsterdam e gli utenti le professioniste che ci lavorano dentro. Il vostro profilo è la vetrina. Attenzione però, non è come su Instagram dove conta l’aspetto in senso di bellezza o di essere fighi. E’ il vostro aspetto professionale a dover attirare. Su LinkedIn ti vanti dei titoli di studio che hai, degli attestati, del tuo curriculum… non del tuo nuovo smartphone, della tua nuova auto o di quanto sei ricco. No, così nessuno ti assumerà mai o comprerà il tuo prodotto, questo funzionerebbe su Facebook o Instagram invece (e le pubblicità che continuano a comparire sempre più spesso lo dimostrano. Mi riferisco a quelle che danno “consigli” finanziari, che ci invitano ad entrare in un gruppo Whatsapp che ci farà diventare ricchi e a tutte le truffe che potete vedere ogni 2-3 pubblicità su fb).

Su LinkedIn in realtà non devi proprio vendere nulla, soprattutto se sei un venditore. Su LinkedIn piuttosto ti mostrerai mentre sei al convegno di (città importante qualsiasi nel mondo) sul (argomento poco comprensibile ai più ma interessante solo per te o chi è nella tua nicchia) discutendo con (personaggio importante del settore). Esempio: sei un guru della finanza? Ti mostrerai su LinkedIn mentre sei al convegno all’Università Bocconi sul 3° workshop di microsimulazione accanto a Luigi Federico Signorini… io non so neanche cosa ho scritto, ma sono sicuro che insieme a una foto di me in giacca e cravatta mi farebbe ottenere almeno una decina di commenti tipo “Wow, complimenti, bravo, sei grande, addirittura alla Bocconi complimenti, il signor Signorini incredibile, ecc”. E’ quello che farei anche io (se avessi LinkedIn, se stessi cercando lavoro e se avessi amici così stupidi).
Questo aumenterà la “brand awareness” della tua azienda o del servizio che offri.

LinkedIn è un mondo completamente di fantasia. Qualsiasi cosa vedete su LinkedIn non è la realtà, si tratta del frutto della vostra immaginazione o di chi ha creato il contenuto.

Per esempio, in questo post: https://www.linkedin.com/posts/lucacolom_festivaldellinnovation-ilfoglio-innovation-activity-7337498773721382912-a3iu

Qui potete vedere uno schiavo un dipendente di Meta (il country director italiano fra l’altro) che ringrazia “Il Foglio” per averlo invitato a La Festa dell’Innovazione (che ovviamente LLAMA 3 di Luchino ha tradotto in “Festival dell’Innovation” e lui non ha manco corretto… ma vabbè vi ripeto che su LinkedIn ste cose non contano minimamente, la gente non legge neanche, ti scriverà “complimenti” senza manco sapere per cosa) .
Non notate nulla di strano (a parte la traduzione di merda del modello LLAMA 3 di Meta)? Si, esatto… tutto in inglese. Se vedete nei commenti, gli rispondono pure in inglese…
Festa dell’Innovazione, a Venezia, con ospiti solo italiani, post sul profilo di Luca Colombo, country director italiano di Meta… scritto in inglese.

Qualcuno magari ancora non ha capito, sarò diretto e chiaro: scrivere in inglese ti fa sembrare più preparato, internazionale e fa da personaggio pubblico. D’altronde, il suo stesso ruolo lo chiamano “country director” perché è più figo di “direttore nazionale”.

Potrei continuare con milioni di esempi. I professionisti e i dipendenti di multinazionali sono i più divertenti. Amo passare le ore a leggere i post falsi di questi soggetti. In un futuro non molto lontano, questo tipo di comunicazione determinerà chi andrà avanti e chi no. Oggi, va avanti solo chi usa questa comunicazione, perché la gente ci casca e funziona. Presto però la gente capirà, come sempre, e da quel momento non solo non si farà più fregare ma per ovviare a tutte le fregature subite smetteranno di utilizzare quei servizi e quei brand e di rivolgersi a sti soggetti.

Fatevi manipolare, rendetevi ridicoli, fate soldi e riempitevi di successo, voi che non ci vedete nulla di male in tutto ciò. Che io continuerò a distruggervi, una frase alla volta.

 

 

 

 

 

 

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