“Bring the world closer together“, questo era un tempo il motto di Facebook.
Oggi, dopo neanche 20 anni di quel motto non resta nulla, neanche il motto stesso.
Dal rendere tutti più vicini, alla completa disconnessione cerebrale che Facebook e qualsiasi altro prodotto Meta genera, il fallimento di quello che un tempo era l’unico modo di connettersi col resto delle persone nel mondo è ormai evidente. Un tempo su Facebook si chattava, si pubblicavano pensieri, si commentavano, si giocava, si rideva. Ormai, le fake news regnano sovrane così tanto da essere anche le pubblicità di Facebook stesso un agglomerato di spam, truffe e specchietti per le allodole. Fake news, odio, ignoranza…
Qualcuno, i più tecnici e disumani, diranno che Facebook è ancora un social di successo. Per i numeri, per il fatturato, per le “innovazioni”…
Facebook è un social. “Bring the world closer together“, ricordi? Non ha niente a che vedere con i numeri e il fatturato. La Cina pure “fattura” tantissimo, eppure nessuno la ammira o la prende come esempio.
Gli inizi
Partiamo dall’inizio, da quando Zuckerberg era solo uno studente universitario che hackerava la sua università, rubava e usava illecitamente le foto degli studenti e creava portali dalla dubbia legalità (tutte cose vere e documentate). Da quando i gemelli Winklevoss gli affidarono il compito di creare praticamente un social network con tutte le idee di base che avremmo poi visto su Facebook, e di come Zuck gli abbia fregato l’idea, abbia fatto un social con le idee dei Winklevoss senza neanche citarli e di come loro se ne siano accorti troppo tardi.
Partiamo insomma da quando Zuck si è presentato al mondo per quello che è davvero, un piccolo genio del male, figlio di papà, con in mano l’arma più potente di tutte: il computer. Qui rubare dati alla gente, manipolarla per lasciarla incollata allo schermo o per farle spendere più soldi non era la priorità. Qui si stava facendo la storia, l’obiettivo era passare alla storia.
Zuckerberg neanche voleva la pubblicità su Facebook, la considerava solo fastidiosa e inopportuna per un sito in cui ci andavi principalmente per chiacchierare e scoprire qualcosa sui tuoi amici. Eppure sappiamo come è andata a finire… centinaia di miliardi l’anno di fatturato in “Facebook Ads”. Come mai Zuckerberg ha cambiato idea?
Beh, come tutti anche Zuck è un essere umano. Poteva far crescere Facebook organicamente, piano piano nel tempo migliorandolo e concentrandosi sempre e solo sugli utenti, sulle funzioni che più gli servono, sulla sicurezza e l’istruzione degli utenti, riuscendo magari a raggiungere il successo che sappiamo ha ottenuto subito anni dopo (come invece ha fatto e continua a fare Telegram, per esempio)… oppure poteva fregarsene completamente degli utenti, dei principi, dell’importanza del ruolo di Facebook per Internet e incassare subito miliardi all’anno. Seriamente, chi è che avrebbe scelto la prima? (risposta: Telegram)
Gli inizi della fine
Inutile parlare di Facebook da allora ad oggi. Ci siamo stati tutti su Facebook, lo abbiamo visto tutti cambiare, abbiamo assistito a scandali continui, allo schifo che lentamente ha preso il sopravvento. Rielencare ogni singolo errore e orrore non serve qui. Passiamo direttamente a quando Facebook ha deciso di giocarsi il tutto per tutto e quindi condannarsi a morte definitivamente.
Whatsapp: 19 miliardi spesi per un’app gratis. Magari vi è sfuggito, ma Facebook nel 2014 ha speso 19 miliardi (diciannove miliardi, si) per acquisire l’app di messaggistica “Whatsapp”. A questo punto esistono due tipi di persone, quelle che ritengono la cifra assurda e inspiegabile e quelli che sapendo quanti dati Whatsapp fornisca a Facebook sanno che questi 19 miliardi Zuck se li è rifatti in 2 mesi.
Spendere 19 miliardi per un’app da cui puoi guadagnare soltanto utilizzando i dati degli utenti… è la dichiarazione ufficiale del passaggio di Facebook da social network a multinazionale. Il “social” ormai è solo un mezzo da cui generare più ricavi possibili, senza perdere neanche un centesimo, non è più un fine.
19 miliardi… per farne altri tanti in più ogni 3 mesi mercificando i dati e gli interessi della gente. Che schifo.
Da qui, Facebook è diventato un incubo, soprattutto per creators e utenti business. Senza spendere migliaia di euro al mese in Facebook Ads, qualsiasi pagina perdeva visibilità, utenti e guadagni. Pubblicare link amazon a un paio di mutande scontate è considerata pornografia (se non stai spendendo migliaia di euro al mese in Ads, sempre). Non hai campagne pubblicitarie attive? Alla prima segnalazione che riceve, il tuo account sparisce nel nulla e non ti verrà data alcuna motivazione.
Non credo che esistano aziende nel mondo che non hanno un indirizzo email per il supporto clienti, un numero di telefono, un indirizzo… Facebook non ha MAI avuto nulla di ciò. I segnali che il menefreghismo verso l’utente sarebbe stato alla base di tutta l’azienda era chiaro sin dall’inizio. Dopo questi cambiamenti però, Facebook ha veramente esagerato.
Ho perso pagine e gruppi con quelli che potevano essere milioni di fan italiani in totale, senza mai ricevere una sola spiegazione sul perché. Ho ancora gruppi e pagine con visibilità ridotta per motivi assurdi, spesso incomprensibili o non spiegati neanche da loro e ho perso migliaia di euro per colpa della gestione ridicola di Facebook.
Facebook ha fallito, miseramente. Non ci ha più connessi, non ci ha avvicinati anzi l’opposto, si è trasformato da un luogo di connessione e rivoluzione a un trapper venduto alla prima casa discografica che gli ha offerto due spicci.
Oggi
Oggi Facebook è il covo degli anziani, un social post pensione dove è possibile trovare solo schifezze. Immaginate un “cestino” che sia valido per tutto il web, dove tutti buttiamo file e pensieri che consideriamo spazzatura. Bene, Facebook oggi è il cestino di Internet.
Ripeto, probabilmente è ancora un’azienda di successo dal punto di vista commerciale. Sono sicuro che darà da mangiare a tantissime persone nel mondo e anche in Italia (soldi ottenuti principalmente da pubblicità truffaldine e brand che vendono prodotti e servizi inutili per l’umanità). Sono anche sicuro che tutte queste persone siano fiere di lavorare per Meta, si considerano fortunati e felici ed è bello vedere che tanti giovani vengono strappati dal braccio della droga per avere un posto in una compagnia “di successo” (che sta lentamente distruggendo il mondo).
Grazie Zuck, grazie Facebook!