Il triptofano è un amminoacido essenziale che il corpo umano non è in grado di produrre. Esso è fondamentale per la vita stessa dell’uomo, in quanto è coinvolto nella sintesi delle proteine; è inoltre “il precursore della serotonina, ormone che agisce come neurotrasmettitore, controlla l’umore a livello cerebrale” e fa restringere i vasi sanguigni. Esso è fondamentale anche per la produzione da parte del nostro organismo di niacina, o vitamina PP, la quale partecipa alla conversione dei macronutrienti in energia: interviene cioè sul metabolismo.
Dunque, per non incorrere in seri problemi di salute, è necessario assumere quotidianamente triptofano attraverso gli alimenti; per godere buona salute, un individuo adulto ha bisogno di introdurre 3 mg per ogni chilogrammo.
Quali sono gli alimenti ricchi di triptofano
L’alimento in assoluto più ricco di triptofano è la frutta secca; in particolare mandorle, arachidi e pinoli, che contengono rispettivamente 394, 318 e 300 mg per 100g.
Una ottima fonte di questo prezioso amminoacido sono poi i formaggi, soprattutto provolone (336), pecorino romano (328), parmigiano (320) e grana (310). In minor quantità, ma con una elevata concentrazione, esso è infine reperibile nei cereali e nei legumi, nel latte, nelle carni bianche e nel pesce azzurro. tra la frutta fresca ne sono ricchi mango, datteri e banane. E’ inoltre presente nelle patate, soprattutto nella buccia.
E, ultimo ma non per gusto e importanza, nel cioccolato.
Cosa può comportare una sua carenza
La carenza di triptofano si può manifestare, anche in forma lieve, nei celiaci e nei soggetti intolleranti al lattosio e alla caseina.
Una carenza di triptofano può influenzare l’umore e la qualità del sonno; “ansia, insonnia e difficoltà di concentrazione”. In questi casi, per migliorare tali disturbi può essere sufficiente inserire nella dieta alimenti ricchi di triptofano.
Oppure, qualora ciò non dovesse bastare, sotto la guida del proprio medico si può far uso di integratori di questo amminoacido essenziale.