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Intolleranza ai lieviti: ecco come curarla

L’intolleranza ai lieviti nei nostri tempi è molto estesa e diffusa perché alla sua base vi è un requisito di disbiosi intestinale derivata dalla presenza di funghi come la Candida albicans e anche altri funghi. Sono tutti di grandezze visibili al microscopio, questi organismi riescono a entrare nell’organo, raggiungendo il livello del colon con i resti alimentari non assimilati nell’intestino tenue. Questo succede principalmente quando il cibo quotidiano è pieno di pane, pasta, dolci e simili. Quando vanno nel colon, questi resti fermentano, producendo gonfiori e diversi problemi intestinali.

I RIMEDI NATURALI PER CURARE IL PROBLEMA

L’intolleranza ai lieviti necessita di una terapia completa con norme alimentari e rimedi naturali valide per disin­fiammare, diminuire gli effetti del cibo mal tollerato e migliorare la flora intestinale. Tra i prodotti naturali ci sono concentrati d’erbe e semi, enzimi, vitamine e minerali. Se si hanno dei dolori addominali leggeri che si associano a gon­fiori e diarrea, può essere valido l’estratto di mirtillo, da assumere con acqua 1 capsula, dopo pranzo o cena. Mentre per la difficoltà di digestione, provocate dall’intolleranza che ha prodotto più difficoltosa l’assimilazione degli alimenti, bisogna assumere gli enzimi digestivi, bisogna deglutire 1 compressa prima dei pasti.

Per facilitare l’eliminazione delle tossine che l’intolleranza ha provocato, la mattina a colazione è valido bere un infuso che migliora fegato, intestino e vie linfatiche. Si può preparare con carciofo utile per il fegato, radice di liquirizia necessaria per l’intestino; chi ha l’ipertensione può rimpiazzare la liquirizia con radice di tarassaco. Poi si raccomanda di non dolcificare poiché, la percezione del gusto lievemente amaro della tisana con le papille gustative permette di rimuovere più rapidamente le tossine. Alcune piante per curare il problema sono: olio di ribes nero per aumentare la tolleranza ai lieviti e ridurne la dipendenza; l’echinacea se l’intolleranza dà effetti collaterali insoliti; olio di perilla se ci sono stati infiammatori con dolori articolari o muscolari; la bardana se l’intolleranza ha scatenato problemi alla pelle; anice verde quando il sintomo principale è il gon­fiore addominale.

L’ISTAMINA

Infine ad accrescere la sintomatologia dell’intolleranza ai lieviti contribuiscono perfino i cibi ricchi di istamina oppure che ne favoriscono la formazione nell’organismo. L’istamina è una sostanza presente nel nostro corpo, dove riveste un ruolo importante nei riscontri infiammatori e allergiche. Se in abbondanza oppure se non tollerata, l’istamina può causare rossori, prurito, diarrea, vomito, mal di testa, vertigini e accrescere i sintomi dell’intolleranza.

I FERMENTI LATTICI POSSONO AIUTARE

I fermenti lattici sono validi per riprodurre la flora batterica intestinale e perciò potrebbero essere un buon rimedio per bloccare alcuni dei sintomi dell’intolleranza ai lieviti. Però, dal momento che sono per l’appunto fermenti, e che anche le sostanze fermentate sono sconsigliate in presenza di intolleranza ai lieviti, il suggerimento è di non usarli prima di aver compiuto una dieta adatta come minimo per una ventina di giorni. In questa maniera saranno tollerati dall’organismo in modo migliore e potranno esercitare la loro azione bene­fica sull’intestino. I fermenti lattici si trovano in compresse, capsule o gocce. Si avranno dei risultati migliori preferendo un prodotto privo di lattosio da assumere secondo le informazioni scritte sulla confezione.

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