Ha fatto scalpore la pesante condanna inflitta nell’agosto 2019 alla società farmaceutica statunitense Johnson & Johnson, multinazionale nota per i suoi prodotti per la cura del bambino. La Johnson & Johnson dovrà versare 572 milioni di dollari di multa allo stato dell’Oklahoma, per aver diffuso oppioidi in modo incontrollato.
Il farmaco contro cui si punta il dito è il Fentanyl, un potente oppioide sintetico prescritto negli Usa come antidolorifico nella terapia del dolore e utilizzato come anestetico nelle operazioni chirurgiche.
Un grave problema Usa
Negli Stati Uniti l’abuso di Fentanyl è diventata una vera e propria piaga sociale, in particolare tra le classi più disagiate. Il problema si è acuito a partire dagli anni Novanta, a causa di una “liberalizzazione delle ricette”. Tanto che la sua gravità ha portato il presidente americano Donald Trump a parlare di una “emergenza sanitaria nazionale”.
Effetti del Fentanyl
Si è già detto che il Fentanyl è utilizzato in America per l’anestesia e nelle cure palliative. Tuttavia questo farmaco deve essere prescritto e utilizzato con scientificità e una buon dose di prudenza, perché può provocare dipendenza e morte per overdose.
Come gli altri oppiacei, ha proprietà analgesiche e ansiolitiche; procura una sensazione di euforia e di benessere, e cura la tosse. Tra i suoi effetti collaterali, oltre al rischio di sviluppare una tossicodipendenza, problemi digestivi e intestinali e, soprattutto, la depressione respiratoria. La depressione respiratoria è la “riduzione della frequenza e della profondità del respiro”.
Un traffico illecito
In Italia non è consentito usare oppioidi nella terapia del dolore, tuttavia il Fentanyl è introdotto illegalmente nel nostro paese a scopo di spaccio almeno dal 2017. Questo pericoloso traffico illecito sfrutta internet, il cosiddetto dark web.
Questo oppiaceo è particolarmente insidioso, in quanto può essere utilizzato per tagliare altre sostanze stupefacenti, come l’eroina, il cui consumo in Italia ha conosciuto purtroppo un inquietante aumento.