L’olio di oliva è fondamentale per la cultura e per la cucina dell’area Mediterranea. L’Italia risulta essere tra i suoi principali produttori in Europa; essa vanta “una produzione nazionale media di 5 milioni di quintali, due terzi dei quali extravergine”. Inoltre numerose sono le denominazioni Dop e Igp riconosciute dall’Europa.
Si contano sul territorio italiano circa 150 milioni di ulivi, che occupano 1.165.458 ettari di superficie.
Le regioni protagoniste dell’olivicoltura
Ben 18 regioni su 20 sono impegnate in Italia nell’olivicoltura. Tuttavia più dell’80% dell’olio di oliva prodotto sul nostro territorio proviene dalle regioni meridionali e insulari: nello specifico da Puglia, Calabria, Sicilia, Basilicata, Sardegna e Campania.
L’olivicoltura è però presente anche in Toscana, Marche, Umbria, Liguria e Abruzzo. Le aziende olivicole sono particolarmente presenti in Puglia, Sicilia, Calabria e Campania, dove svolgono un ruolo fondamentale nell’economia complessiva di queste regioni.
L’olio d’oliva extravergine italiano Dop
Un elenco delle varietà di olio di oliva extravergine Dop sarebbe troppo lungo. E’ d’uopo tuttavia menzionarne almeno qualche tipologia, data l’importanza di questo prodotto agroalimentare nell’economia e nelle abitudini di vita italiane.
In Puglia sono prodotte, insieme a diverse altre, le seguenti varietà di olio extravergine Dop: Collina di Brindisi, Terra d’Otranto, Terre Tarentine.
In Campania un elenco di tipologie Dop altrettanto lungo: Cilento, Colline salernitane, Penisola sorrentina, Terre aurunche.
Numerose anche le varietà siciliane: Val di Mazara, Monte Etna, Valli trapanesi.
Calabresi sono invece le seguenti tipologie di olio di oliva extravergine Dop: Brutio, Lamezia, Alto crotonese. Mentre dalla regione Abruzzo provengono il Colline teatine e il Pretuziano delle colline teramane Dop.
Anche la Toscana vanta la produzione di svariate varietà di olio d’oliva extravergine Dop: Chianti classico, Lucca, Seggiano, Terre di Siena, Toscano.
Per quanto riguarda le regioni meno prolifiche dal punto di vista della quantità di olio prodotto, esse seguono il detto: “Nella botte piccola c’è il vino buono”. Per esempio, il Friuli Venezia Giulia produce il Tergeste Dop, e le Marche il Cartoceto Dop.