Un discorso che andrebbe letto, ripetuto e urlato in ogni angolo del nostro Paese. Un discorso che è quasi sbagliato definirlo tale, poiché quelle fatte dal Presidente del Senato, Pietro Grasso, sono delle vere e proprie scuse. Il Presidente si scusa con Nicolina, la 15enne uccisa in provincia di Foggia dall’ex compagno della madre. Si scura con lei ma non si ferma qui, infatti coglie l’occasione per rivolgersi a tutte le donna vittime si violenza.
Roma: la carezza che da speranza all’umanità
A nome di tutti gli uomini ti chiedo scusa. Finché tutto questo verrà considerato un problema delle donne, non c’è speranza.
Inizia il Presidente Grasso, per poi continuare parlando a tutte le donne.
Scusateci tutte, è colpa nostra, è colpa degli uomini. Non abbiamo ancora imparato che siamo noi uomini a dover evitare questo problema, a dover sempre rispettarvi, a dover sradicare quel diffuso sentire che vi costringe a stare attente a come vestite, a non poter tornare a casa da sole la sera. E’ un problema che parte dagli uomini e solo noi uomini possiamo porvi rimedio.
Ma non si ferma qui, e riprende a parlare della giovanissima e innocente Nicolina.
A quindici anni si ha il diritto di andare a scuola con la testa piena di sogni. Avevi tutta una vita davanti, ma un uomo ha scelto di spezzarla con una violenza inaudita. Un enorme dolore per la tua famiglia, per i tuoi amici, per tutti noi. Purtroppo non sei la sola ad aver avuto questo terribile destino: tante, troppe donne sono morte o sono rimaste profondamente segnate da violenze, discriminazioni, molestie, stupri.
Per concludere poi, sottolineando ancora una cosa fondamentale del suo discorso.
Tutto ciò che limita una donna nella sua identità e libertà è una violenza di genere. Non esistono giustificazioni, non esistono attenuanti, soprattutto non esistono eccezioni. Finché tutto questo verrà considerato un problema delle donne non c’è speranza.
Un discorso che sorprende un po’ non essere visto riportato nei vari giornali del Paese. Un discorso che profuma di speranza e di dolore di chi vuole cambiare e migliorare la vita delle donne, ma che fatica ad essere ascoltato da chi la differenza la potrebbe fare per davvero.
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